BLITZ CONTRO LA FVG FILM COMMISSION

Il blitz dell’Assessore alle Attività Produttive Federica Seganti che ha inserito nel disegno di legge votato ieri dalla Giunta sulle variazioni di bilancio la cancellazione del capitolo di spesa destinato alle attività della FVG Film Commission è un atto grave che avrà conseguenze disastrose sia per l’immagine della nostra Regione a livello internazionale, sia per le negative ricadute economiche che questa scelta provocherà. L’ipocrisia del segretario della Lega Nord – Pietro Fontanini – che richiama la sovranità del Consiglio Regionale per giustificare il golpe censorio del suo assessore nei confronti del film di Marco Bellocchio si commenta da sé. E’ vero invece che il 50% degli ordini del giorno approvati in questi anni dall’Assemblea regionale restano lettera morta, senza contare il fatto che quello specifico proposto dal consigliere Edoardo Sasco alla vigilia di Natale non era nemmeno stato accolto dalla Giunta mentre è stato approvato con un solo voto di scarto dal Consiglio: 25 favorevoli contro 24 contrari. Grave il fatto che con questa norma – che comunque dovrà essere approvata dal consiglio regionale a fine giugno – si colpiscano anche altre produzioni che avevano viste accolte le proprie domande per accesso ai finanziamenti regionali prime fra tutte la Paco cinematografica che sta girando proprio in questi giorni a Trieste  il nuovo film di Giuseppe Tornatore “The best offer” o la Red Film che dovrebbe girare la nuova serie della fiction televisiva “Un caso di coscienza”.
Inaccettabile e incomprensibile il commento del presidente della regione Renzo Tondo il quale ha dichiarato che “in questo momento ci sono cose più importanti che finanziare film”: evidentemente non è consapevole che l’industria dell’audiovisivo è uno dei settori in crescita dell’economia mondiale. Come non deve essere al corrente che le ricadute economiche connesse all’attività della FVG Film Commission – finanziata con circa 1 milione di euro – si aggirano sugli 8 milioni di euro e che i posti di lavoro in regione collegati alle produzioni che scelgono di girare nella nostra regione sono oltre un centinaio.
Stiamo facendo una pessima figura a livello planetario – basti ricordare l’articolo uscito mesi fa su Variety a Los Angeles negli USA – con il rischio che in futuro, vista la nostra scarsa affidabilità, nessuno venga più a girare film in Friuli Venezia Giulia. Si tratta di una scelta che rischia di mettere la parola fine ad un’esperienza – quella della FVG Film Commission – ammirata e presa ad esempio in tutt’Italia: un atto di autolesionismo davvero imperdonabile.
Viene in mente la famosa storiella di quel marito che per fare un dispetto alla propria moglie si evira.
L’ultima speranza è che il Consiglio regionale fra un mese ponga rimedio a questo madornale errore ripristinando il principio inviolabile che le regole non si cambiano in corsa.

Piero Colussi Consigliere regionale Cittadini-Libertà Civica

Trieste, 19 maggio 2012

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