Noi vogliamo…Duino Aurisina comune virtuoso

Nell’ottica delle nostre iniziative politiche in seno al programma elettorale che abbiamo presentato, la lista civica “Libertà Civica” intende promuovere il Comune di Duino Aurisina – primo nella nostra Provincia – tra i cosiddetti “comuni virtuosi” certificati ISO 50001, quelli cioè che si impegnano ad ottenere un sensibile miglioramento nella gestione dell’energia, attraverso un’attenta programmazione e la messa in opera di tutta una serie di interventi finalizzati a tale scopo. Ne sono un fulgido esempio molto recente i comuni diMoneglia (provincia di Genova) e di Montaione (provincia di Firenze).

 

Per fare ciò si passa attraverso il cosiddetto Patto dei Sindaci, il progetto dell’Unione Europea che coinvolge le amministrazioni locali nel raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto o, meglio ancora, dell’obiettivo noto come “20/20/20” – approvato dal Parlamento Europeo a fine 2009 –, ovverosia ridurre del 20% delle emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili entro l’anno 2020. Una sfida certamente ambiziosa, ma siamo già nel 2012 e le maggiori e più incisive attività in tal senso vanno inderogabilmente realizzate nel prossimo quinquennio, per non restare troppo indietro, ma soprattutto perché c’è il tempo sufficiente per cambiare leggermente rotta, qualora una delle tante strade scelte si rivelasse inadeguata.

I comuni firmatari del Patto dei Sindaci – decisione che viene presa del Consiglio Comunale – si impegnano a ridurre le emissioni di CO2 di più del 20% entro il 2020 attraverso l’efficienza energetica e azioni di promozione dell’energia rinnovabile; va costruito un opportuno sistema di gestione energetica del patrimonio immobiliare comunale e dell’illuminazione pubblica, ma è anche necessario realizzare un’adeguata pianificazione e regolamentazione di tutte le attività sul territorio, atta al monitoraggio ed alla riduzione dei consumi energetici (e conseguentemente delle emissioni di gas serra).

Nel percorso ci si avvale di un attivo supporto tecnico-logistico sia da parte della relativa Commissione Europea, sia dagli altri Comuni che già fanno parte del progetto, ma anche dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), soprattutto in merito alle fasi più delicate, consistenti nella preparazione dell’inventario di base delle emissioni su scala locale, del piano di azione per l’energia sostenibile e delle procedure di contabilità ambientale.

A tutt’oggi dei circa 8.000 comuni italiani, sono circa 1.300 quelli che hanno aderito al Patto, ancora nessuno di quelli della Provincia di Trieste.

Secondo noi è un passo da fare, perché oltre a risultati praticamente immediati in fatto di risparmio energetico (ed economico) e di riduzione delle emissioni inquinanti, vi sarebbero notevoli ricadute dal punto di vista dei benefici alla salute pubblica, oltre che occupazionali.

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