QUALE FUTURO PER IL CONSULTORIO FAMILIARE DI PORDENONE?

Rispondendo all’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere regionale Piero Colussi (Cittadini-Libertà Civica) nei giorni scorsi sull’ipotesi di riorganizzazione dei servizi territoriali del distretto sanitario di Pordenone ed in particolare sul rischio di dispersione del Consultorio familiare, oggi in aula l’assessore regionale Elio De Anna, che sostituiva il presidente Renzo Tondo impegnato a Roma, ha affermato che l’attività del consultorio non verrà smembrata e che verrà spostata in via De Paoli dove oggi opera il Centro di Salute Mentale.
Riguardo poi l’ipotesi suggerita dallo stesso consigliere Colussi e sollecitata anche dai sindaci dei comuni del distretto urbano (Pordenone, Porcia, Cordenons e Roveredo in Piano) di utilizzare per ospitare questi servizi il secondo piano del padiglione G dell’Ospedale Civile, la Giunta regionale ha riferito che tale ipotesi è stata valutata già nel corso del 2010 dalle due aziende pordenonesi, ma che non è stata ritenuta praticabile per i costi relativi ai necessari lavori di sistemazione. Costi valutati in diverse centinaia di migliaia di euro.
Piena condivisione, invece, è stata espressa dal consigliere Colussi in merito alla decisione di collocare il Centro di Salute Mentale in via Montereale a fianco dell’attuale sede del Centro 24 ore così come richiede il Piano Socio Sanitario Regionale.
Riguardo infine il destino del Dipartimento di Neuropsichiatria Infantile, oggi ospitato in maniera del tutto inadeguata – causa le barriere architettoniche esistenti – in un condominio di via Oberdan, sembrerebbe che l’ipotesi più probabile sia quella di un ritorno a Villa Carinzia dove un tempo era operativo il CASP di proprietà della Provincia di Pordenone.
I nodi non sono ancora tutti sciolti e sono in corso – a quanto sembra – ulteriori verifiche: l’ipotesi illustrata sembra però scongiurare quella sciagurata idea di smembramento del Consultorio Familiare.

 

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