NOMINE TRASPARENTI IN SANITÀ

La proposta di legge, riassumibile in uno schietto “basta lottizzazioni in sanità”, è frutto di un lavoro di confronto con medici e Ordini professionali del territorio e “nasce dall’esigenza di modificare i meccanismi di nomina nella gestione del Servizio sanitario regionale che necessita di scelte compute in base alla competenza e non all’appartenenza politica. La proposta – ha precisato Colussi – si compone di soli 8 articoli ma, se venisse accolta, sarebbe a suo modo rivoluzionaria”.
“E’ un attacco al sistema – ha continuato Alunni Barbarossa – che permette alla società civile di accedere a determinati incarichi. I cittadini chiedono pulizia e trasparenza. Lo svincolo dal sistema clientelare passa anche attraverso riforme come questa. Vedremo se chi governa questa regione e il maggiore partito di opposizione, quando questa proposta arriverà domani in Commissione, farà una scelta chiara nel rispetto dei cittadini e non nei confronti della Casta”.
Se fino ad ora la nomina del direttore amministrativo e del direttore sanitario delle aziende sanitarie e degli Irccs era di totale competenza del direttore generale che li nominava “sulla base di un rapporto troppo fiduciario”, la proposta di legge rivede tali meccanismi permettendo a tutti coloro possiedano i requisiti richiesti di potersi iscrivere a degli elenchi imponendo al direttore generale di motivare le sue scelte.

Tali elenchi saranno poi pubblicati con tanto di curricula. Si introducono così elementi di trasparenza e di competenza.

Viene introdotto il principio selettivo anche per la nomina dei primari che finora avveniva attraverso una eccessiva discrezionalità del direttore regionale. A valutare la professionalità dei candidati sarà una commissione formata da cinque persone (il direttore sanitario e quattro primari provenienti dalle regioni vicine e scelti con sorteggio). La commissione formerà una graduatoria a seguito di un colloquio e dell’esame del curriculum professionale. I verbali delle procedure di selezioni saranno resi pubblici. La decisione di nomina, in questo modo, se prima era esclusiva del direttore generale viene così trasferita ad una commissione che ha una sua autonomia e indipendenza.

Nella proposta di legge, anche l’obbligo per la Regione di farsi carico dell’aggiornamento dei propri manager, e di garantire un ruolo di maggiore responsabilità al Collegio di direzione.
“La proposta – ha ripreso Colussi – ha preso avvio dalle dichiarazioni  di alcuni fra i più importanti medici italiani (Sirchia, Veronesi, Garattini, Remuzzi, Mannucci, Maseri, ecc.) che sottoscrissero il “Manifesto per la rinascita della sanità” dove in sette punti venivano formalizzate proposte concrete per migliorare il sistema sanitario senza aumentarne le spese. Il primo di questi punti era dedicato al tema della “competenza” o, meglio, alla necessità di rivedere i meccanismi di nomina sia dei Direttori Generali delle Aziende Ospedaliere e Socio Sanitarie, sia dei Dirigenti di struttura complessa (primari) affermando tra l’altro: ‘è necessario separare la politica dalla gestione e scegliere i Direttori Generali delle ASL e degli ospedali non in base all’appartenenza politica, ma alle competenze’ e diceva anche ‘che fosse il problema più grave della sanità italiana’.
“Data l’importanza della riforma proposta che dà un’adeguata risposta a palesi criticità del sistema pubblico nonché alla diffusa sensibilità ed attenzione dei cittadini nei confronti del Servizio sanitario regionale, – hanno concluso i due consiglieri – si confida in un sollecito esame della proposta di legge da parte della Commissione”.

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