VICENDA TRAGICOMICA DEGLI OSPEDALI DELLA REGIONE

“Come avevamo già dichiarato in sede di dibattito consiliare – ha spiegato Piero Colussi –  la vicenda dell’edilizia ospedaliera regionale rischia, dopo le proposte della Giunta contenute nell’assestamento di bilancio, di diventare tragicomica. Per risolvere la sempre più difficile questione dei 140 milioni di euro che il Governo si è impegnato – con la legge finanziaria del 1988 – a riconoscere al Friuli Venezia Giulia per lo sviluppo della propria edilizia ospedaliera che cosa ha proposto la Giunta Tondo? Continua a leggere

INDAGINI SUL MUSEO FANTASMA ALINARI

La notizia apparsa nei giorni scorsi sul quotidiano Il Piccolo circa la formalizzazione, da parte del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trieste Federico Frezza, dell’accusa per truffa e malversazione nei confronti del presidente della Fondazione Alinari Claudio de Polo Salbiati, conferma che i nostri dubbi sul museo “fantasma” erano più che giustificati. Continua a leggere

ARRIVA IN AULA L’ASSESTAMENTO DI BILANCIO

Le tre giornate di lavori del Consiglio regionale dal 26 al 28 luglio saranno dedicate alla discussione generale sull’assestamento di bilancio 2011 e del bilancio pluriennale per gli anni 2011-2013 (ddl 160). Il provvedimento ha impegnato i lavori delle Commissioni consiliari nelle ultime settimane, a partire dalla sua presentazione alla Presidenza del Consiglio regionale lo scorso 30 giugno.

I “CITTADINI” CON MOLINARO NEL DURO CONFRONTO CON IL GOVERNO PER L’APPLICAZIONE DELLA LEGGE 482, A PARTIRE DALLA SCUOLA

“Esprimiamo apprezzamento e pieno appoggio rispetto alla determinazione con la quale l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Molinaro, per salvaguardare il sistema scolastico regionale, intende porre al Governo la questione delle minoranze linguistiche e del rispetto della peculiarità riconosciuta dallo Stato al Friuli Venezia Giulia con la legge 482”. Continua a leggere

ABBATTERE I COSTI DELLA POLITICA I CITTADINI INDICANO DODICI PUNTI

È l’ora dei costi della politica. Da Roma a Trieste. Sarà la volta buona? O dopo l’ennesimo effetto-annuncio tutto resterà come prima? Diciamolo forte e chiaro: sarebbe insopportabile se prevalesse ancora questa volta il bla bla bla inconcludente cui ci hanno abituato ormai da troppi anni. Insopportabile soprattutto nei confronti dei giovani con contratto a termine; dei lavoratori con contratto di solidarietà, in cassa integrazione o in mobilità;  dei pensionati al minimo; dei senza casa e dei nuovi poveri prodotti dalla crisi economica. Continua a leggere

UFFICIO ISPETTORATO DELLE FORESTE FATISCENTE. CHE FA LA GIUNTA REGIONALE?

L’oggetto dell’interpellanza riguarda l’Ispettorato ripartizione foreste di Trieste e Gorizia con sede nel capoluogo giuliano. Il perché è presto detto: la struttura che ospita gli uffici è fatiscente e pertanto, il capogruppo in consiglio regionale di Cittadini-Libertà Civica Stefano Alunni Barbarossa ha deciso di interpellare la Giunta regionale per conoscere le valutazioni dell’esecutivo sulla situazione descritta e le iniziative che ritiene di dover urgentemente assumere in merito. Continua a leggere

NIENTE FONDI PER IL CENTRO SUI DISTURBI ALIMENTARI DI SAN VITO

Futuro sempre più incerto per la struttura residenziale dedicata ai disturbi alimentari (anoressia e bulimia) di San Vito al Tagliamento. L’emendamento presentato dal consigliere regionale Piero Colussi (Cittadini-Libertà Civica) durante la discussione in Prima Commissione finalizzato a finanziare con 500 mila euro l’assunzione del personale (infermieristico e medico) indispensabile per l’avvio di questa importante struttura non è stato accolto dall’assessore regionale Kosic. Continua a leggere

POCHE RISORSE PER LA CULTURA NELLA VARIAZIONE DI BILANCIO DELLA REGIONE

Nonostante le promesse solenni della maggioranza di garantire un riequilibrio dei fondi per le attività e i beni culturali da effettuarsi in occasione delle prossime variazioni di bilancio un primo sguardo ai dati finora disponibili non sembrano promettere niente di buono. Infatti, i capitoli di spesa afferenti all’assessore regionale Elio De Anna in materia di sport, cultura, attività ricreative, lingue minoritarie, corregionali all’estero, complessivamente hanno a disposizione solo 2 milioni  614 mila euro del totale della manovra che sfiora invece i 187 milioni di euro. Continua a leggere

NON PIÙ TOLLERABILI I BLACK OUT INFORMATICI NEL SETTORE SANITARIO

Purtroppo ciò che è accaduto lunedì 14 febbraio negli Ospedali ed Aziende sanitarie della nostra Regione è solo la punta dell’iceberg di una serie di disservizi informatici che, come più volte denunciato dagli stessi responsabili delle strutture sanitarie, hanno un preoccupante tasso di ripetitività.
Credo comunque che il caso specifico, un vero e proprio black out informatico di una giornata protrattosi in parte anche nella giornata successiva, dovrà essere adeguatamente motivato.
A questo proposito ho presentato un’interpellanza urgente alla Giunta regionale.
Visto che la Regione deve esercitare su Insiel, società in house regionale, un controllo analogo a quello che esercita sui propri Servizi, vorrei sapere dalla Regione se corrisponda al vero la versione fornita da Insiel. E se, come dice l’Azienda, un così pesante black out è derivato da un programmato adeguamento software, vorrei sapere per quali ragioni non vi sia stata la capacità di organizzare per tempo un presidio adeguato a tutela dell’utenza, che avrebbe ben potuto essere preventivamente informata in merito a possibili disservizi.
Nonostante il lunedì rappresenti notoriamente una giornata ad alta intensità di prestazioni, in assenza di qualsiasi comunicazione preventiva, i cittadini hanno dovuto rinunciare alle ordinarie attività di prenotazione visite ad esami, pagamento ticket, acquisizione referti.
Per queste ragioni ho ritenuto opportuno chiedere alla Regione di avviare, ai sensi dell’articolo 8 della legge regionale 9/2011, adeguate azioni di vigilanza nei confronti di Insiel.

Piero Colussi Consigliere regionale Cittadini-Libertà Civica

LE ELEZIONI DEL 6 E 7 MAGGIO ED IL RUOLO DEI “CITTADINI-LIBERTA’ CIVICA”

È ora di far spazio e dare fiducia ad amministratori preparati
Si rinnovano i Consigli Comunali e si eleggono Sindaci in numerose comunità ed i gruppi che fanno riferimento a Libertà civica – Cittadini FVG hanno ritenuto ovunque che fossero necessarie candidature ed alleanze per dare un riferimento esperto e conosciuto in alternativa alla coalizione dei partiti già al governo dei nostro Comuni.

Ci vogliono entusiasmo, carica, forza morale, oltre che esperienza per superare le gravi difficoltà in cui siamo stati messi da un sistema predatorio e sperperatore. Molti si sono chiesti, in riferimento alla storia che ormai il nostro Movimento Civico ha in Friuli Venezia Giulia: perché non riprovarci? Perché non cogliere l’opportunità delle elezioni amministrative per un profondo rinnovamento che in molti ritengono urgente?

Finte liste civiche nascondono vecchi vizi e partiti invecchiati
E’ una occasione importante, anche in vista delle elezioni regionali del prossimo anno. E’ l’occasione per togliere le incrostazioni della politica locale che appesantiscono l’amministrazione e peggiorano i servizi alla persona.
Sono passati vent’anni  e troppi politici di professione hanno perso lo smalto e la genuinità degli inizi ed hanno finito per  riproporre i vecchi  vizi del potere. In peggio. Rivediamo oggi uno spettacolo indecente: la boria e la supponenza; il distacco dai bisogni collettivi; la perpetuazione della propria presenza; il nepotismo; lo smarrimento del buon senso.
Tra rancori e litigi personali è finito un ciclo politico. Le persone che trovate nelle liste concorrenti sono le stesse che negli ultimi anni si sono divise su tutto lavando i panni sporchi in piazza. Oggi si ripresentano insieme nascondendosi dietro a finte liste civiche per non usare simboli di partito che evidentemente creano vergogna ed imbarazzo.
A questo sono arrivati: a vergognarsi della propria identità! E le numerose liste civiche dietro cui si nascondono certi partiti? Sono solo liste civetta: nuove maschere per nascondere, malamente, vecchi vizi. Nella speranza che gli elettori siano distratti.

Mondo vecchio e mondo nuovo
Il mondo è cambiato, ma a quanto pare nessuno degli amministratori appartenenti ad un sistema che non vuol finire è stato in grado di fare un esame del proprio (fallimentare) operato. Evidentemente non sono in grado di rivedere scelte che potevano forse andar bene in una fase di forte sviluppo economico, non certo nella fase recessiva – di grave crisi –  nella quale da qualche anno ci troviamo. In loro non c’è visione, non c’è strategia. Manca lo sguardo lungo verso il futuro. Manca la freschezza delle idee e l’entusiasmo.
Manca il coraggio.
Dopo vent’anni ininterrotti alla guida della stessa Amministrazione la politica diventa un mestiere, non è più passione civile, e lo scopo principale non è più quello di migliorare il proprio paese, ma di sopravvivere a se stessi e mantenere i propri grassi privilegi.

Le elezioni del 6 e 7 maggio: occasione propizia per il rinnovamento.
Si rende necessario un profondo rinnovamento di mentalità e di persone favorendo il cambiamento e scegliendo l’unica vera alternativa esistente.
I  gruppi Libertà civica – Cittadini FVG hanno scelto di presentarsi direttamente ad Aviano e a Duino Aurisina o di esprimere il candidato sindaco di una nuova coalizione ad Azzano X o di partecipare a coalizioni dove il valore del civismo sia preponderante come nel caso di Maniago e Casarsa.
Queste e tutte le sopravvenienti elezioni impongono una alternativa secca: o assumersi la responsabilità di un radicale cambiamento di rotta, o accettare supinamente il ritorno delle vecchie maschere.
Un cittadino, una cittadina, degni di questo nome e consci della posta in gioco, sanno che fare.

LISTE CIVICHE NEL PORDENONESE

I risultati elettorali in Provincia di Pordenone sono sotto gli occhi di tutti: il ruolo delle liste civiche, in coalizione con il centrosinistra, è stato significativo ed essenziale per la vittoria. Sono stati conquistati Comuni da molto tempo in mano al centrodestra, come Azzano X eCasarsa dove Marco Putto e Lavinia Clarotto hanno sorpreso un po’ tutti. In altre votazioni si sono conseguiti risultati di tutto rispetto: a Maniago a sostegno di Francesco Busetto  ed anche Aviano dove correva da solo Bruno Tassan Chiaret. Altro dato essenziale, che si affianca a precedenti esperienze come San Vito al Tagliamento, Zoppola e Sacile, per non parlare di Pordenone è costituito dalla consistenza numerica dei voti conseguiti  dalle liste civiche: esse segnano ormai una presenza costante e forte nel panorama del Friuli Occidentale. Un dato del quale, in prospettiva futura, non si potrà non tener conto.

Verso il voto regionale del 2013
Tanto più che le elezioni della nostra Regione sono dietro l’angolo: il 2013 è alle porte.
Sono queste le considerazioni di Piero Colussi, consigliere regionale della lista Cittadini-Libertà Civica a qualche giorno dal risultato delle urne. “E’ necessario pensare ad una unione più stretta tra le diverse esperienze delle liste civiche, dove ci sono notevoli energie positive, di cui la Regione avrà assoluto bisogno dopo l’infelice amministrazione Tondo. Bisogna pensare ad una federazione dei gruppi civici, ad una rete in cui l’esperienza dei Cittadini e di Libertà Civica può essere un punto di riferimento con la sua esperienza oramai decennale. Penso ad un progetto da mettere in campo da subito, per dar vita ad un soggetto politico-e-civico che sia protagonista nella prossima tornata elettorale. Non c’è più tempo da perdere.”.

Il trucco delle liste civetta
Il gradimento di alcuni partiti è sceso così in basso che hanno pensato di nascondersi dietro l’aggettivo civico.
Il gioco è stato smascherato dagli stessi elettori: le hanno bocciate inesorabilmente, riconoscendo con facilità i soliti personaggi che vi si nascondevano. Male e goffamente, si direbbe.

Il numero dei votanti: solo 6 su 10.
La diminuzione della partecipazione al voto è un dramma, perché indica uno scarto negativo tra cittadini e gestione della cosa pubblica. E’ qui che bisogna intervenire, lavorando perché la partecipazione alla vita politica aumenti. Una comunità regge solo se i cittadini sentono come propria la gestione di quello che è di tutti: comune, appunto.
Tanto più che la attuale e prolungata crisi spinge alla riscoperta della cooperazione e della solidarietà, alla imposizione della sobrietà agli uomini politici. In questo senso ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a mantenere vitalizi e poteri incontrollati nella scelta delle cariche in società pubbliche nella nostra regione. Qui è la radice della disaffezione dalla politica: quando si vede che, in una crisi nera, ci sono alcuni che vogliono mantenere i loro privilegi. A destra, ma purtroppo anche a sinistra.

Piero Colussi (Cittadini-Libertà Civica)

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2012

Lo struzzo ha messo casa in Friuli Venezia Giulia. Lunedì sera, neanche terminato lo spoglio dei voti, se da un lato il centrodestra, incurante del tracollo politico-elettorale ed aggrappandosi all’anomalo risultato di Gorizia ha parlato di modello Romoli -Tondo da confermare alle regionali del 2013, dall’altro il PD ha continuato, come se un vistoso segno meno non comparisse anche davanti al simbolo di quel partito, nella incredibile zuffa sul nome del “suo” candidato. Come se nulla fosse successo; come se non dicesse nulla la massiccia diserzione dai seggi; peggio, come se la sberla al “sistema” che chi ha votato ha voluto infilare nell’urna non fosse probabilmente solo l’assaggio di quelle che, in mancanza di un radicale cambio di passo, ci riserverà l’urna prossima ventura. E c’è ancora chi insiste nel considerare la leadership di una coalizione un fatto interno al partito, roba dei caminetti della c.d. prima repubblica!
Nossignori! Così non si fa un passo avanti. Soprattutto non si fa fare un passo avanti al Paese, alla regione, ai cittadini del Friuli Venezia Giulia.
Ed a proposito della inamovibilità di un ceto politico che, a dispetto di tutto e tutti, pretende di perpetrarsi ancora in nuove posizioni di potere sbarrando la strada ad ogni ricambio e rinnovamento, il nuovo direttore del Messaggero Veneto ieri ha scritto:”Il grado di insofferenza è talmente elevato da non consentire ai mestieranti in fuga, di qualunque colore essi siano, di mimetizzarsi. Vale anche per il centrosinistra, alle prese con le rituali convulsioni nell’approssimarsi ala scelta del candidato da opporre al governatore Tondo. Una generazione che ha sempre vissuto di politica, e che ancora vorrebbe, pretende di dettare le regole e agita il dibattito. Non si rende conto, pur potendosi ritirare in una quiescenza dorata, che quel che serve al centrosinistra oggi è il cambio di passo che la debâcle pordenonese del centrodestra ha indicato a tutti. Vince chi cambia, chi rinnova, chi spezza il ritmo del passato e annuncia un nuovo slancio verso il futuro. Oppure vince, con merito, Beppe Grillo.”
Ecco, noi Cittadini che, nonostante tutto e resistendo a chi ci vorrebbe afoni e subalterni, abbiamo guardato e guardiamo “naturalmente”, “ancora” a questo PD per un nuovo progetto riformatore e per scrivere insieme una nuova pagina della vita del Friuli Venezia Giulia, sottoscriviamo queste parole di Omar Monestier. Le sentiamo nostre a tal punto da piantare proprio questo paletto sul terreno del confronto, se e quando ci sarà, sul modo di essere e sui progetti di una coalizione nella quale le persone ed il loro vissuto contano. Eccome se contano. Prima di ogni tessera.
Ecco perchè non intendiamo partecipare al gioco della torre che altri prediligono e non vogliamo sentir parlare solo di organigrammi e di posti da spartire (oggi Bruno Zvech, già segretario regionale del PD vincitore delle primarie interne contro Moretton, parla di “partito in balia del carrierismo”).
Non ci interessa dire qui che una lezione importante il PD (quello senza la L come ha detto Orlando) dovrebbe averla imparata dal voto di domenica se avrà saputo riflettere sul perchè in tanti Comuni le liste civiche hanno fatto la differenza e sul perchè, in altri Comuni, altre liste civiche hanno alla fine deciso di presentarsi da sole al giudizio degli elettori, fuori da ogni coalizione.
Adesso è il momento di guardare avanti e di partire dalle cose da fare, da un programma utile alla gente del Friuli Venezia Giulia. Vogliamo si riparta dal Friuli Venezia Giulia.
Non saremo spettatori muti né servi schiocchi. A prescindere.

Link ai RISULTATI ELETTORALI
http://amministrative2012.regione.fvg.it/

STIPENDI MEDICI UNIVERSITARI

“In un contesto socio economico così delicato come quello che tutti i cittadini della regione affrontano ogni giorno, mi è sembrato opportuno sollecitare la Regione ad una verifica dell’ appropriatezza di una particolare voce di spesa.
Insomma ho voluto rivolgere un invito, più che a parlare, a fare concretamente ciò che da qualche tempo è meglio noto come spending review.
La spesa in questione riguarda gli stipendi percepiti dal personale universitario medico dell’Università di Trieste operante in regime di convenzione presso gli Ospedali riuniti di Trieste e presso il Burlo Garofolo.”
“Poiché gli stipendi erogati dall’Università non erano rintracciabili sul sito della stessa – prosegue il consigliere – è sorto il dubbio che lo stipendio complessivo dei medici universitari potesse essere superiore a quanto previsto dalle leggi.
Per queste ragioni non posso che ritenermi al momento soddisfatto della risposta del Presidente Tondo che ha assicurato che la questione – già posta, a quanto abbiamo appreso oggi, anche dalla dirigenza del Burlo – è allo studio dell’Avvocatura regionale e potrebbe anche condurre al riesame delle disposizioni contenute nel protocollo d’intesa tra Regione e Università di Trieste. Attendiamo le verifiche del caso che ci auspichiamo essere molto rapide.”

Stefano Alunni Barbarossa, capogruppo di Cittadini – Libertà Civica

IL RITORNO DI ILLY È DIFFICILE MA NON IMPOSSIBILE

Malattia, fondatore della civica a sostegno del re del caffé, invoca un leader vero: «La candidatura di Riccardo sarebbe un bene. Ma il Pd vuole un suo uomo»

Bruno Malattia, dal suo cono d’ombra, osserva la scena con un certo distacco. La politica non lo tenta: già dato. Perché ora lo amareggia: «Spero in uno tsunami che azzeri tutto». Non gli piace il Pd che sceglie le primarie di partito, seppur aperte ai simpatizzanti, e le definisce «una burla»: tanto basterebbe, afferma, per favorire Tondo. Quanto al 2013, invoca un vero leader e dice che Riccardo Illy «è un’ipotesi difficile, ma non impossibile». Deluso, certo, ma pronto a giocare le sue carte: la lista civica dei Cittadini, “ha ancora molto da dare”. Avvocato, consigliere regionale nell’era Illy, ha fondato nel 2002 “Una regione in comune” di cui è ancora presidente. L’humus che ha preparato la discesa in campo dell’industriale del caffè.
Le manca la politica? È stata un’esperienza esaltante ma non mi manca, perché ciò che la lista civica dei Cittadini voleva introdurre nella vita pubblica del Friuli Venezia Giulia ha trovato resistenze inconciliabili di chi vuole difendere l’esistente, come Margherita a Forza Italia. Mi riferisco a temi come il limite dei mandati o la trasparenza nelle nomine per mandare avanti i migliori e non chi è fedele al partito.
Qual è il suo giudizio sul quadro attuale? Siamo fermi, non c’è alcun segnale di novità, sia dal punto di vista del ceto politico, sia per la qualità del dibattito. Tanto più grave in una Regione autonoma.
Cosa si augura per le prossime elezioni? Uno tsunami che azzeri tutto. Ma ciò non avverrà e quindi mi auspico che gli elettori non si astengano al voto, ma individuino ciò che davvero rappresenta la novità.
Chi potrebbe essere? Siamo in attesa di un leader. Si è parlato di Bolzonello. Non credo che riuscirà a districarsi, visto che il Pd vuole le primarie di partito e poi farà quelle di coalizione. Un’autentica burla: si arroccano al proprio interno per presentarsi poi agli alleati con candidati deboli.

Mentre il Pd punta alle primarie interne le altre forze di sinistra prendono le distanze. È un autogol? Vivono nelle contraddizioni, è un dato genetico: il Pd è sempre stato un’alchimia difficile da realizzare. Ds e Margherita sono due cose vecchie che non possono fare una cosa nuova.

Tondo potrebbe trarne vantaggio nella corsa per il 2013? Il Fvg è sempre stata una regione conservatrice. Quindi Tondo, in questo immobilismo, ha serie possibilità di vincere. E ciò nonostante quattro anni di delusioni. Rispetto a Illy con Tondo siamo tornati indietro in modo preoccupante. Il Friuli Venezia Giulia di Illy aveva assunto respiro nazionale e internazionale.
Il movimento “Una regione in comune”, con la lista civica dei Cittadini, avrà un ruolo nelle prossime elezioni?Riteniamo di poter avere un ruolo e stiamo lavorando per essere presenti con la lista civica. Il nostro non è un travestimento, come fanno in tanti: liste nuove ma con gli stessi nomi che girano. No, noi non abbiamo transfughi. Ora stiamo elaborando idee diverse rispetto agli altri partiti.
E con chi staranno i Cittadini, con il Pd? Uno degli aspetti più deludenti di questi anni è stato veder soffocare la nostra lista dal Pd. Abbiamo dovuto combattere in una sorta di contrapposizione con i nostri alleati.
Quindi esclude la possibilità di un accordo? No, inizieremo un dialogo, con proposte concrete, obiettivi programmatici e vedremo se ci sono margini. Intanto il Pd guarda al centro, all’Udc. Ciò ci porta lontano.

L’ipotesi di un ritorno di Illy alle regionali del prossimo anno è fantapolitica? È un problema che riguarda Riccardo, non so se voglia ripetere l’esperienza. Ma sarebbe auspicabile vista la sua capacità e le relazioni che ha costruito per questa regione. E saprebbe fare tesoro di errori del passato. Una sua candidatura è difficile, ma non impossibile.

Ci sono contatti, qualcosa si muove nel centrosinistra in questo senso? Credo solo a livello personale. Però c’è un altro problema: il Pd si crede autosufficiente e vuole esprimere un suo candidato.

Il segretario regionale Debora Serracchiani? Ha altre ambizioni, come noto, io la vedo a Roma.

In questi mesi si è molto parlato di costi della politica e della necessità di ridurli. Cosa pensa? Provo fastidio. Ricordo quante difficoltà ho avuto con il mio libro bianco, ora sono tutti poco credibili perché sono sempre gli stessi che mollano a brandelli quello che possono. Non c’è da fidarsi di chi in passato ha avuto atteggiamenti contrari alla trasparenza e al ricambio.

Gianpaolo Sarti
Il Piccolo
14 maggio 2012

ASSEMBLEA PROVINCIALE PORDENONESE

L’Assemblea Provinciale della Associazione si terrà giovedì 7 giugno, con inizio alle ore 20.30, nella sala riunioni della Coop di Castions di Zoppola.

Un momento importante

I risultati elettorali in Provincia di Pordenone hanno rafforzato in modo significativo il ruolo delle liste civiche, ciascuna con la propria specifica autonomia e spesso in coalizioni costruite con un lungo lavoro. Sono stati conquistati Comuni da molto tempo in mano ad amministratori non qualificati, come Azzano X e Casarsa. In altre votazioni si sono conseguiti risultati di tutto rispetto, come a Maniago. Altro dato essenziale, che si affianca a precedenti esperienze come San Vito e Sacile, è costituito dalla consistenza numerica dei voti conseguiti  dalle liste civiche: esse segnano ormai una presenza costante e forte nel panorama pordenonese. Esempio di autonomia e partecipazione, al fuori degli ambiti chiusi di troppi partiti.

Un momento difficile

La diminuzione della partecipazione al voto è un dramma (solo 6 su 10!) perché indica uno scarto negativo tra cittadini e gestione della cosa pubblica. E’ qui che bisogna intervenire, lavorando perché la partecipazione alla vita politica aumenti. Una comunità regge solo se i cittadini sentono come propria la gestione di quello che è di tutti: in comune, appunto.
Tanto più che la attuale e prolungata crisi spinge alla riscoperta della cooperazione e della solidarietà, richiede sobrietà massima agli uomini politici. In questo senso ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a mantenere vitalizi e poteri incontrollati nella scelta delle cariche in società pubbliche nella nostra regione. Qui è la radice della disaffezione dalla politica; quando si vede che, in una crisi nera, ci sono alcuni che vogliono mantenere i loro privilegi.

LA RIFORMA DELLE PROVINCE

A far notizia non dovrebbe essere l’impugnativa del Governo della LR n. 3 del 9 marzo 2012 “Norme urgenti in materia di autonomie locali”. È l’inevitabile esito, da noi ampiamente previsto, di una disciplina delle modalità di elezione, formazione e composizione degli organi di governo delle Province difforme rispetto alle disposizioni introdotte dal decreto legge n. 201/2011.
A far notizia dovrebbero essere invece, a due mesi dall’approvazione della legge regionale, i risultati della concertazione in salsa friulana avviata dall’assessore alle Autonomie locali Garlatti e prodromica alla rapida presentazione di un disegno di legge di riforma. Concertazione che prevedeva l’istituzione di due tavoli distinti. Un tavolo Regione-Comuni ed un tavolo Regione-Province.
Ebbene questi tavoli, se pur formalmente costituiti, non si sono ancora neppure riuniti! Sarà forse perché in realtà, per ciò che attiene le Province, la “rivoluzionaria” riforma che verrà partorita da questa maggioranza consisterà al più nell’attribuzione alle Province di qualche nuova competenza dismessa dalla Regione o da qualche ente inutile?

Il gruppo consiliare Cittadini Libertà Civica crede, all’opposto, che la nostra Regione Autonoma, avendo competenza primaria in materia di ordinamento degli enti locali, non dovrebbe perdere l’occasione per portare a compimento il percorso riformista avviato con la legge regionale 1/2006 (Principi e norme fondamentali del sistema Regione – autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia) affrontando una volta per tutte il problema del governo di area vasta.
La possibilità di mettere in discussione il ruolo delle Province rende oggi più facile che nel 2006 affrontare tale problema.
In quest’ottica non si tratta, a nostro avviso, di abolire le Province, ma di modificarle in modo sostanziale. Di modificarne la natura. Proprio perché possano concorrere a risolvere le problematiche di area vasta (che certamente non troverebbero soluzione con l’abolizione delle Province).
In questo senso, prima di discutere delle modalità elettive, vanno delineati i tratti essenziali che l’ente provinciale dovrebbe assumere e che a nostro avviso potrebbero essere i seguenti:
1) un ente essenzialmente sburocratizzato e privo di competenze di amministrazione attiva. Amministrazione attiva che deve competere essenzialmente ai Comuni in forma singola ed associata;
2) un ente la cui competenza si risolva nell’essenziale funzione di coordinamento e di programmazione degli interventi di area vasta.

Se veramente si vuole attuare una riforma delle Province in questa legislatura il tempo degli annunci si è ormai consumato.

LE NOMINE NELLE SOCIETÀ PARTECIPATE

Come era purtroppo prevedibile, l’Aula ha approvato una disciplina delle nomine negli organi esecutivi delle società partecipate che conferisce il potere di nomina in via esclusiva e su base fiduciaria al Presidente della Regione.
Prendiamo atto dunque che neppure in una fase così delicata della vita politica del Paese e della nostra Regione si vuol comprendere la necessità di tenere separate politica ed amministrazione. Separazione tanto più importante nei confronti delle società partecipate e che sarebbe stata garantita da un nuova procedura di nomina degli amministratori centrata sul ruolo di filtro della costituenda Autorità di garanzia indipendente. Autorità alla quale sarebbero stati affidati i compiti di esaminare i curricula e predisporre l’ elenco dei candidati idonei. Oltre al voto contrario del PDL e di altri consiglieri di maggioranza, si è manifestata la netta avversità alla nostra proposta del Partito Democratico.
Alle obiezioni sollevate in particolare da parte del capogruppo del Partito Democratico Gianfranco Moretton, secondo il quale la nostra proposta sarebbe “vecchia”, inutilmente complicata e costosa, ci sentiamo in dovere di replicare che di “costoso” c’è evidentemente solo la rinuncia a nominare, quando è il proprio turno, secondo logiche, quelle sì, vecchie e che nulla hanno a che fare con merito, competenza e trasparenza.