VICENDA TRAGICOMICA DEGLI OSPEDALI DELLA REGIONE

“Come avevamo già dichiarato in sede di dibattito consiliare – ha spiegato Piero Colussi –  la vicenda dell’edilizia ospedaliera regionale rischia, dopo le proposte della Giunta contenute nell’assestamento di bilancio, di diventare tragicomica. Per risolvere la sempre più difficile questione dei 140 milioni di euro che il Governo si è impegnato – con la legge finanziaria del 1988 – a riconoscere al Friuli Venezia Giulia per lo sviluppo della propria edilizia ospedaliera che cosa ha proposto la Giunta Tondo?
Con i commi 4 ter e 4 quater dell’art.8 dell’assestamento di bilancio si è prevista – qualora venissero a mancare i finanziamenti statali – una serie di operazioni di “dismissione e valorizzazione di beni immobili appartenenti al patrimonio indisponibile della Regione e degli enti del Servizio Sanitario Regionale”.
Tenuto conto che il piano complessivamente prevede interventi per complessivi 366 milioni di euro suddivisi rispettivamente in 40 milioni per il riordino della rete ospedaliera triestina (Cattinara e Burlo Garofolo), 46 milioni circa per il terzo lotto dell’ospedale di Udine e 180 milioni per il nuovo ospedale di Pordenone in Comina appare evidente che la dismissione del patrimonio immobiliare – dove, che cosa, quando? – non può essere una seria garanzia per il finanziamento di queste importanti opere.
Intanto, però, si potranno prevedere “le perizie e le stime immobiliari necessarie alla predisposizione del piano economico-finanziario”: ben misero contentino ma sicuramente una chiara ammissione dell’ impossibilità di garantire fin da subito quanto promesso solo poche settimane fa in campagna elettorale da Tondo quando assieme al candidato sindaco Giuseppe Pedicini firmò a Pordenone un solenne impegno a garantire già in variazione di bilancio i soldi per l’ospedale.
Invece la montagna ha partorito il topolino con un impegno che a nostro avviso rimanda alle calende greche ogni certezza sui finanziamenti. A dire il vero i soldi in questo assestamento di bilancio c’erano, e non pochi (186,5 milioni di euro); si è preferito, invece, disperderli in mille rivoli (leggi interventi puntuali) così da riuscire accontentare le tante necessità dei territori e dei consiglieri di riferimento.
Politica di alto profilo come si può vedere.
L’insoddisfazione per questo stato di cose è esplosa anche all’interno della stessa maggioranza con il tentativo – miseramente fallito – della Lega Nord di far approvare un emendamento che riconoscesse a Pordenone una sorta di priorità nell’utilizzo dei fondi sulla sanità. Apriti cielo! I consiglieri triestini all’unisono e trasversalmente hanno contestato questa ipotesi che poteva danneggiare le esigenze del “loro” ospedale: morale della favola – dopo un violentissimo e plateale alterco fra Danilo Narduzzi (Lega) e Franco Dal Mas (PDL) – è dovuto intervenire in aula Renzo Tondo per chiedere il ritiro di entrambi gli emendamenti. Un chiaro segnale di nervosismo e di incertezza sul futuro che la maggioranza non è riuscita a nascondere dietro le tante promesse fatte in questi anni. Un chiaro segnale del riemergere, con forza inaudita, della politica del campanile e della contrapposizione Trieste – Friuli: il fallimento della capacità di governo della nostra Regione da parte di questa maggioranza”.

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