COOP: RISPOSTA INSUFFICIENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

La Giunta regionale, tramite l’assessore Molinaro, ha risposto oggi in Aula al question time presentato dal capogruppo di Cittadini – Libertà Civica Stefano Alunni Barbarossa e ad analoghi atti presentati dai consiglieri regionali Alessia Rosolen e Luigi Ferone sulla vicenda delle “Cooperative Operaie di Trieste Istria e Friuli”. Continua a leggere

FONDO AUTONOMIA POSSIBILE

Raccogliendo un’accorata richiesta dell’AITSaM di Pordenone ed in particolare del suo presidente Germano Cicutto, scomparso purtroppo nelle scorse settimane, la Regione ha provveduto a modificare il regolamento del fondo per l’autonomia possibile (FAP) consentendo una proroga di ulteriori due anni dei progetti sperimentali a favore di pazienti affetti da problemi di salute mentale. Continua a leggere

TONDO INTERVISTATO DAL GAZZETTINO RISPOSTE INSODDISFACENTI

Perché un voto così severo?
Tondo lamenta che il 70% dell’attenzione sulla manovra è andato al caso del film su Eluana.
Sul merito della questione rinviamo agli altri articoli presenti in questa newsletter; qui ricordiamo solo i responsabili: UDC e LEGA, se non erriamo due partiti della maggioranza che sostiene Tondo.
Sulla terza corsia della A4 Tondo accusa gli avversari politici addirittura di remare contro l’autonomia della Regione. Continua a leggere

SI DIMETTE IL “COORDINATORE DELLE RIFORME” E QUESTO LA DICE TUTTA

Le dimissioni dell’assessore Andrea Garlatti rivestono un sicuro valore simbolico, considerato che allo stesso era affidata la delega al “Coordinamento delle Riforme”. A voler scherzare si potrebbe sostenere che il percorso riformista è stato compiuto. A voler essere seri, come la situazione impone, occorre sottolineare che, a meno di un anno dal voto, queste dimissioni rivelano la situazione di completo impasse in cui si trova l’attuale maggioranza di cui, dopo oltre quattro anni di lavoro, non si riesce a ricordare una riforma che sia una. Infatti, le tanto sbandierate riforme della Sanità, della Cultura e delle Autonomie locali sono tutte al palo.
Giacchè Garlatti esercitava anche la delega alle Autonomie locali, possiamo essere certi che l’impegno ad una riforma complessiva, quanto mai necessaria alla luce della pressione che le leggi dello Stato pongono su questo delicato settore, resterà lettera morta.

Stefano Alunni Barbarossa (Cittadini-Libertà Civica)

IL RITORNO DI ILLY È DIFFICILE MA NON IMPOSSIBILE

Malattia, fondatore della civica a sostegno del re del caffé, invoca un leader vero: «La candidatura di Riccardo sarebbe un bene. Ma il Pd vuole un suo uomo»

Bruno Malattia, dal suo cono d’ombra, osserva la scena con un certo distacco. La politica non lo tenta: già dato. Perché ora lo amareggia: «Spero in uno tsunami che azzeri tutto». Non gli piace il Pd che sceglie le primarie di partito, seppur aperte ai simpatizzanti, e le definisce «una burla»: tanto basterebbe, afferma, per favorire Tondo. Continua a leggere

ASSESTAMENTO DEL BILANCIO REGIONALE

Signor Presidente, colleghi consiglieri,
la dimensione della crisi economica europea e le sue tangibili ricadute sulla comunità regionale sono tali che sarebbe legittimo cogliere l’occasione dell’esame del disegno di legge di assestamento di bilancio per esprimere una serie di considerazioni sulle cause e sui possibili rimedi di ciò che accade all’Europa.
Credo però, all’opposto, che la discussione di questo provvedimento, proprio per l’acutezza della crisi, debba essere quanto mai asciutta, precisa e responsabile. Insomma, cari colleghi, per dirlo con una battuta, auspico una discussione “NO SPREAD”. …
In allegato il testo integrale della relazione di Piero Colussi

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ASSEMBLEA REGIONALE SABATO 23 GIUGNO

Cittadini-Libertà Civica si ritrova sabato 23 giugno (dalle 10 in poi) a Sesto al Reghena (Pn), nell’Auditorium di Palazzo Burovich in Piazza Barbo per l’Assemblea ordinaria dei soci dell’associazione “Una Regione in Comune”, anima culturale e politica della lista civica.
In un quadro politico regionale e nazionale che evoca, oggi più che in passato, la necessità di un ruolo attivo da parte dei movimenti della società civile sarà necessario distinguere le esperienze civiche consolidate ed autentiche dai meri trasformismi dell’ultima ora. Per queste ragioni parteciperanno all’Assemblea quali graditi ospiti i rappresentanti dell’Unione per il Trentino e di Libertà Civica del Veneto.
I lavori dell’Assemblea proseguiranno, poi, per discutere e deliberare sull’attività dell’associazione, sul bilancio e sul rinnovo degli organi sociali.
L’assemblea sarà presieduta da Bruno Malattia. Interverranno i consiglieri regionali Stefano Alunni Barbarossa e Piero Colussi, la presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat.

FINANZIAMENTI ALLA FILM COMMISSION

Il consigliere regionale Piero Colussi (Cittadini-Libertà Civica) esprime una moderata soddisfazione per la decisione assunta dal Presidente Tondo di fare marcia indietro rispetto alla sciagurata iniziativa dell’Assessore Federica Seganti.
Ciò nonostante rimane forte la preoccupazione per il futuro della Film Commission FVG “agenzia” culturale regionale che fin dal 2000 – fra le prime in Italia – svolge una preziosa opera di promozione della produzione cinematografica nel nostro territorio.
Preoccupazione legata innanzitutto alla forte caduta di credibilità della nostra regione conseguente al blitz dell’Assessore Seganti che non ha rispettato il sacrosanto principio dei diritti acquisiti.
Messaggio che in Italia e all’estero è stato tradotto nel fatto che della nostra Regione non ci si può fidare: chi era al Festival di Cannes in questi giorni ha potuto verificare di persona l’incredulità e la delusione dei tanti produttori cinematografici presenti sulla Croisette.
A questo punto c’è un unico modo per uscire onorevolmente da questo autentico pasticcio lanciando un segnale forte e chiaro agli operatori economici e al mondo della produzione cinematografica e televisiva che in questi anni hanno dimostrato di apprezzare molto le nostre location capaci di offrire centri storici di bellezza unica, aree montane, marine e siti naturali di particolare unicità. Basti pensare ai tanti set ospitati nella città di Trieste, all’incanto del lago di Fusine come ammirato nel film “La ragazza del lago”, ai magredi pordenonesi visti con gli occhi di Gabriele Salvatores in “Come Dio comanda”.
Per questi motivi è necessario che la dotazione del Film Fund venga reintegrata completamente ai livelli degli anni scorsi. La proposta di alcuni consiglieri regionali di maggioranza di dare un contentino alla fiction che si girerà quest’estate a Trieste “Un caso di coscienza 5” non basta davvero.

ASSEMBLEA PROVINCIALE PORDENONESE

L’Assemblea Provinciale della Associazione si terrà giovedì 7 giugno, con inizio alle ore 20.30, nella sala riunioni della Coop di Castions di Zoppola.
Un momento importante
I risultati elettorali in Provincia di Pordenone hanno rafforzato in modo significativo il ruolo delle liste civiche, ciascuna con la propria specifica autonomia e spesso in coalizioni costruite con un lungo lavoro. Sono stati conquistati Comuni da molto tempo in mano ad amministratori non qualificati, come Azzano X e Casarsa. In altre votazioni si sono conseguiti risultati di tutto rispetto, come a Maniago. Altro dato essenziale, che si affianca a precedenti esperienze come San Vito e Sacile, è costituito dalla consistenza numerica dei voti conseguiti dalle liste civiche: esse segnano ormai una presenza costante e forte nel panorama pordenonese. Esempio di autonomia e partecipazione, al fuori degli ambiti chiusi di troppi partiti.
Un momento difficile
La diminuzione della partecipazione al voto è un dramma (solo 6 su 10!) perché indica uno scarto negativo tra cittadini e gestione della cosa pubblica. E’ qui che bisogna intervenire, lavorando perché la partecipazione alla vita politica aumenti. Una comunità regge solo se i cittadini sentono come propria la gestione di quello che è di tutti: in comune, appunto.
Tanto più che la attuale e prolungata crisi spinge alla riscoperta della cooperazione e della solidarietà, richiede sobrietà massima agli uomini politici. In questo senso ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a mantenere vitalizi e poteri incontrollati nella scelta delle cariche in società pubbliche nella nostra regione. Qui è la radice della disaffezione dalla politica; quando si vede che, in una crisi nera, ci sono alcuni che vogliono mantenere i loro privilegi. ….
In allegato l’invito all’assemblea

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LA RIFORMA DELLE PROVINCE

A far notizia non dovrebbe essere l’impugnativa del Governo della LR n. 3 del 9 marzo 2012 “Norme urgenti in materia di autonomie locali”. È l’inevitabile esito, da noi ampiamente previsto, di una disciplina delle modalità di elezione, formazione e composizione degli organi di governo delle Province difforme rispetto alle disposizioni introdotte dal decreto legge n. 201/2011.
A far notizia dovrebbero essere invece, a due mesi dall’approvazione della legge regionale, i risultati della concertazione in salsa friulana avviata dall’assessore alle Autonomie locali Garlatti e prodromica alla rapida presentazione di un disegno di legge di riforma. Concertazione che prevedeva l’istituzione di due tavoli distinti. Un tavolo Regione-Comuni ed un tavolo Regione-Province.
Ebbene questi tavoli, se pur formalmente costituiti, non si sono ancora neppure riuniti! Sarà forse perché in realtà, per ciò che attiene le Province, la “rivoluzionaria” riforma che verrà partorita da questa maggioranza consisterà al più nell’attribuzione alle Province di qualche nuova competenza dismessa dalla Regione o da qualche ente inutile?

Il gruppo consiliare Cittadini Libertà Civica crede, all’opposto, che la nostra Regione Autonoma, avendo competenza primaria in materia di ordinamento degli enti locali, non dovrebbe perdere l’occasione per portare a compimento il percorso riformista avviato con la legge regionale 1/2006 (Principi e norme fondamentali del sistema Regione – autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia) affrontando una volta per tutte il problema del governo di area vasta.
La possibilità di mettere in discussione il ruolo delle Province rende oggi più facile che nel 2006 affrontare tale problema.
In quest’ottica non si tratta, a nostro avviso, di abolire le Province, ma di modificarle in modo sostanziale. Di modificarne la natura. Proprio perché possano concorrere a risolvere le problematiche di area vasta (che certamente non troverebbero soluzione con l’abolizione delle Province).
In questo senso, prima di discutere delle modalità elettive, vanno delineati i tratti essenziali che l’ente provinciale dovrebbe assumere e che a nostro avviso potrebbero essere i seguenti:
1) un ente essenzialmente sburocratizzato e privo di competenze di amministrazione attiva. Amministrazione attiva che deve competere essenzialmente ai Comuni in forma singola ed associata;
2) un ente la cui competenza si risolva nell’essenziale funzione di coordinamento e di programmazione degli interventi di area vasta.

Se veramente si vuole attuare una riforma delle Province in questa legislatura il tempo degli annunci si è ormai consumato.

LE NOMINE NELLE SOCIETÀ PARTECIPATE

Come era purtroppo prevedibile, l’Aula ha approvato una disciplina delle nomine negli organi esecutivi delle società partecipate che conferisce il potere di nomina in via esclusiva e su base fiduciaria al Presidente della Regione.
Prendiamo atto dunque che neppure in una fase così delicata della vita politica del Paese e della nostra Regione si vuol comprendere la necessità di tenere separate politica ed amministrazione. Separazione tanto più importante nei confronti delle società partecipate e che sarebbe stata garantita da un nuova procedura di nomina degli amministratori centrata sul ruolo di filtro della costituenda Autorità di garanzia indipendente. Autorità alla quale sarebbero stati affidati i compiti di esaminare i curricula e predisporre l’ elenco dei candidati idonei. Oltre al voto contrario del PDL e di altri consiglieri di maggioranza, si è manifestata la netta avversità alla nostra proposta del Partito Democratico.
Alle obiezioni sollevate in particolare da parte del capogruppo del Partito Democratico Gianfranco Moretton, secondo il quale la nostra proposta sarebbe “vecchia”, inutilmente complicata e costosa, ci sentiamo in dovere di replicare che di “costoso” c’è evidentemente solo la rinuncia a nominare, quando è il proprio turno, secondo logiche, quelle sì, vecchie e che nulla hanno a che fare con merito, competenza e trasparenza.

APPROVATA LA PETIZIONE PROMOSSA DALL’ASSOCIAZIONE CCSVI

La III Commissione consiliare, presieduta da Giorgio Venier Romano ( UDC) ha approvato a maggioranza la petizione promossa dall’Associazione CCSVI (insufficienza venosa cronica cerebro spinale) che chiede il ripristino immediato delle prestazioni di diagnosi e trattamento della CCSVI nei pazienti con sclerosi multipla all’interno del Servizio sanitario e l’avvio di centri di diagnosi e cura per il suo trattamento.
Astenuta Mara Piccin (Lega Nord), l’unico voto contrario è stato quello del consigliere del Pdl Franco Dal Mas, diversamente dal suo Gruppo, e che ha motivato la contrarietà per ragioni procedurali, candidandosi anche come relatore di minoranza per l’Aula. Relatori di maggioranza, invece, saranno Annamaria Menosso e Roberto Novelli (Pdl).
Dalla Commissione la petizione arriverà in Consiglio regionale accompagnata da un ordine del giorno. Una scelta motivata dal fatto che il provvedimento non può essere modificato, può solo essere accolto o respinto. Ed è su questo punto che si sono inserite le osservazioni di Dal Mas sulla procedura. Nell’ordine del giorno la Commissione svilupperà le proprie osservazioni, dopo che un altro ordine del giorno sull’argomento – ha ricordato Venier Romano – era stato presentato dai consiglieri Alunni Barbarossa e Colussi (Cittadini-Libertà Civica) in coda alla Finanziaria e, pur non accolto dalla Giunta, era stato votato e approvato dall’Aula.
A testimoniare l’attenzione al problema e alle istanze dei cittadini le riflessioni sviluppate anche nel dibattito dei consiglieri e nel confronto con il mondo scientifico rappresentato da Roberto Eleopra, direttore del dipartimento di Neuroscienze e SOCneurologia dell’Azienda ospedaliero universitaria di Udine, assieme ad Annapaola Agnolotto, della direzione centrale della salute, che hanno riassunto la situazione regionale alla luce dei documenti ministeriali.
Il Friuli Venezia Giulia ha infatti aderito a due studi sul tema della CCSVI e la sclerosi multipla: uno, di tipo osservazionale, attualmente in corso nel centro di Trieste, basato su 685 pazienti, finalizzato a valutare la correlazione tra la sclerosi e la malformazione vascolare; l’altro, di tipo interventistico, nei centri di Trieste e di Udine, per valutare l’efficacia clinica e la sicurezza dell’intervento di disostruzione delle vene extracraniche nei pazienti con sclerosi multipla e diagnosi di CCSVI, per il quale è già stata avviata la formazione per la diagnostica e che potrebbe essere concluso nell’estate 2013. Al di fuori di questi binari, fare questo tipo di intervento, per la direzione della salute, non è al momento opportuno. Intervento che per altro viene eseguito nel privato.
Le osservazione dei consiglieri hanno sollecitato chiarimenti e approfondimenti scientifici in merito alla sperimentazione e alla ricerca in corso e riguardo le terapie farmacologiche, i rischi, le aspettative dei pazienti, ma anche sulle soluzioni adottate altrove. In un modo o nell’altro, da Lupieri, Menosso e Codega (PD) a Colussi (Citt), Agnola (Idv), Pustetto (SA-SEL) e Novelli (Pdl), i consiglieri hanno evidenziato il giudizio di valore politico a cui la petizione richiama. Occorre prendere atto della realtà, non creare false illusioni intorno a un tipo di intervento i cui vantaggi non sono scientificamente validati ma che pure risulta a basso rischio, e valutare pertanto la possibilità di cogliere questa opportunità

NON PIÙ TOLLERABILI I BLACK OUT INFORMATICI NEL SETTORE SANITARIO

Purtroppo ciò che è accaduto lunedì 14 febbraio negli Ospedali ed Aziende sanitarie della nostra Regione è solo la punta dell’iceberg di una serie di disservizi informatici che, come più volte denunciato dagli stessi responsabili delle strutture sanitarie, hanno un preoccupante tasso di ripetitività.
Credo comunque che il caso specifico, un vero e proprio black out informatico di una giornata protrattosi in parte anche nella giornata successiva, dovrà essere adeguatamente motivato.
A questo proposito ho presentato un’interpellanza urgente alla Giunta regionale.
Visto che la Regione deve esercitare su Insiel, società in house regionale, un controllo analogo a quello che esercita sui propri Servizi, vorrei sapere dalla Regione se corrisponda al vero la versione fornita da Insiel. E se, come dice l’Azienda, un così pesante black out è derivato da un programmato adeguamento software, vorrei sapere per quali ragioni non vi sia stata la capacità di organizzare per tempo un presidio adeguato a tutela dell’utenza, che avrebbe ben potuto essere preventivamente informata in merito a possibili disservizi.
Nonostante il lunedì rappresenti notoriamente una giornata ad alta intensità di prestazioni, in assenza di qualsiasi comunicazione preventiva, i cittadini hanno dovuto rinunciare alle ordinarie attività di prenotazione visite ad esami, pagamento ticket, acquisizione referti.
Per queste ragioni ho ritenuto opportuno chiedere alla Regione di avviare, ai sensi dell’articolo 8 della legge regionale 9/2011, adeguate azioni di vigilanza nei confronti di Insiel.

Piero Colussi Consigliere regionale Cittadini-Libertà Civica

PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE UFFICI POSTALI LA REGIONE ISTITUISCA UN TAVOLO DI CONCERTAZIONE

“Interrogazione da parte del capogruppo ALUNNI BARBAROSSA”
premesso che il servizio postale riveste anche un importante ruolo sociale e che perciò sarebbe necessario che l’Amministrazione regionale fosse informata dei programmi di riorganizzazione del servizio che incidono sulla quantità e qualità dello stesso;
considerato che, nonostante le proteste dell’ANCI, dei sindaci dei comuni interessati e dei sindacati, è appena divenuta operativa la nuova fase della riorganizzazione di Poste Italiane in Friuli Venezia Giulia. che ha determinato la chiusura di diciotto uffici postali e la riduzione delle aperture in altri venticinque uffici sul territorio regionale;
atteso che la riorganizzazione di questi giorni rischia di essere solo la prima fase di una ristrutturazione ancora in corso e potremmo ritrovarci dunque, tra pochi mesi, con altri sportelli costretti improvvisamente a chiudere;
considerata la necessità di intraprendere tutti i passi necessari affinché ogni ipotesi di razionalizzazione della rete postale, per le sue implicazioni sulla quotidianità dei nostri corregionali, venga concordata non solo con le organizzazioni sindacali, ma con la stessa Regione e gli Enti Locali,
interroga
la Giunta regionale per sapere se non ritenga necessario istituire urgentemente un tavolo di concertazione tra Poste Italiane da un lato e Regione, Comuni ed organizzazioni sindacali dei lavoratori dall’altro, così da consentire un confronto con le reali esigenze del territorio ed evitare che la chiusura di un servizio al pubblico venga calata dall’alto com’è appena accaduto.

Presentata alla Presidenza il 30 gennaio 2012

TUMORI IN FRIULI VENEZIA GIULIA LA REGIONE DIA AVVIO AD UN SERIO STUDIO EPIDEMIOLOGICO

Nei giorni scorsi dopo le notizie pubblicate sulla stampa circa l’alta incidenza dei tumori in Friuli Venezia Giulia ed in particolar modo nella Provincia di Pordenone mi sono recato al CRO di Aviano per chiedere il materiale di documentazione e le necessarie spiegazioni sulla vicenda al dott. Diego Serraino direttore epidemiologia e biostatistica e responsabile del registro regionale dei tumori.
Dal colloquio è emerso che ci sarebbe stato un fraintendimento da parte della stampa circa i dati riportati nel comunicato diffuso dal CRO in occasione della presentazione del rapporto “I tumori in Friuli Venezia Giulia. Dati di incidenza, sopravvivenza e prevalenza: aggiornamento al 2007” pubblicato nel settembre 2011 dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal Centro di Riferimento Oncologico di Aviano. Nell’occasione mi sono anche impegnato, vista la delicatezza dell’argomento, a promuovere una urgente audizione in Commissione regionale Sanità così da poter consentire ai ricercatori del CRO di illustrare ai commissari i dati ed i contenuti della ricerca del Registro Tumori del FVG.
Il presidente della III Commissione consiliare Giorgio Venier Romano su sollecitazione del vice Sergio Lupieri ieri ha accolto prontamente tale richiesta convocando i responsabili del Registro Tumori ed i curatori della ricerca in audizione a Trieste per martedì 14 febbraio alle ore 14.30.
Allo stesso tempo, però, sollecitavo il dott. Diego Serraino a rettificare quanto prima  quelle informazioni che, a suo dire, erano state riportate in maniera incompleta dalla stampa e che avevano suscitato tanto allarme nei cittadini.
Onestamente mi aspettavo la convocazione di una conferenza stampa indetta dai vertici del CRO – direttore generale, direttore scientifico – finalizzata ad una corretta informazione su dati così sensibili.
Apprendo dalle agenzie, con una certa sorpresa, che la conferenza stampa è stata invece indetta dal Presidente della Provincia di Pordenone Alessandro Ciriani e che si svolgerà martedì 7 febbraio alle 11 nella sala stampa della stessa, con l’obiettivo di “fornire una precisa lettura dei dati sui tumori in regione e correggere interpretazioni errate e allarmismi ingiustificati”.
Pur apprezzando la preoccupazione del Presidente Ciriani mi meraviglio che i vertici del CRO – che semmai dovrebbero fare riferimento istituzionalmente alla Regione – non abbiano ritenuto urgente e necessario promuovere autonomamente una analoga iniziativa.
Comunque sia rimane da capire perché in Friuli Venezia Giulia “l’incidenza di tumori maligni e la mortalità per neoplasie sono tra le più alte d’Italia. Il tasso di mortalità pari a 42,66 per 10.000 ed è secondo solo a quello della Lombardia.”: lo diceva nel 2009 a pag. 9 l’Assessore regionale alla salute Vladimiro Kosic nel Libro Verde sul futuro del sistema sociosanitario regionale.
Credo che per rassicurare i cittadini su questo punto più che una conferenza stampa sarà necessario avviare un serio studio epidemiologico che dia risposte ai tanti dubbi e alle tante preoccupazioni che questo triste primato assegna alla nostra regione.

Piero Colussi Consigliere regionale Cittadini-Libertà Civica

FVG REGIONE CON LA PIÚ ALTA INCIDENZA DI MALATTIE ONCOLOGICHE IN ITALIA

Confesso che, purtroppo, la notizia pubblicata ieri con grande rilievo, che siamo la regione e la provincia con la più alta incidenza di malattie oncologiche in Italia non mi ha colto di sorpresa.
Gli ultimi dati disponibili all’anno 2007 raccolti dal Registro dei Tumori del Friuli Venezia Giulia affidato al CRO di Aviano sono noti da tempo e personalmente li ho segnalati con grande preoccupazione anche recentemente in occasione della discussione in Consiglio regionale del nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti urbani dove evidenziavo la correlazione fra l’incenerimento degli stessi, la produzione di molecole altamente inquinanti (diossine in primis) e le negative conseguenze sulla qualità dell’aria che respiriamo. Mi riferivo, ovviamente, al prossimo utilizzo del CDR-Q nel cementificio di Fanna. Continua a leggere