LISTE CIVICHE NEL PORDENONESE

I risultati elettorali in Provincia di Pordenone sono sotto gli occhi di tutti: il ruolo delle liste civiche, in coalizione con il centrosinistra, è stato significativo ed essenziale per la vittoria. Sono stati conquistati Comuni da molto tempo in mano al centrodestra, come Azzano X eCasarsa dove Marco Putto e Lavinia Clarotto hanno sorpreso un po’ tutti. In altre votazioni si sono conseguiti risultati di tutto rispetto: a Maniago a sostegno di Francesco Busetto  ed anche Aviano dove correva da solo Bruno Tassan Chiaret. Altro dato essenziale, che si affianca a precedenti esperienze come San Vito al Tagliamento, Zoppola e Sacile, per non parlare di Pordenone è costituito dalla consistenza numerica dei voti conseguiti  dalle liste civiche: esse segnano ormai una presenza costante e forte nel panorama del Friuli Occidentale. Un dato del quale, in prospettiva futura, non si potrà non tener conto.

Verso il voto regionale del 2013
Tanto più che le elezioni della nostra Regione sono dietro l’angolo: il 2013 è alle porte.
Sono queste le considerazioni di Piero Colussi, consigliere regionale della lista Cittadini-Libertà Civica a qualche giorno dal risultato delle urne. “E’ necessario pensare ad una unione più stretta tra le diverse esperienze delle liste civiche, dove ci sono notevoli energie positive, di cui la Regione avrà assoluto bisogno dopo l’infelice amministrazione Tondo. Bisogna pensare ad una federazione dei gruppi civici, ad una rete in cui l’esperienza dei Cittadini e di Libertà Civica può essere un punto di riferimento con la sua esperienza oramai decennale. Penso ad un progetto da mettere in campo da subito, per dar vita ad un soggetto politico-e-civico che sia protagonista nella prossima tornata elettorale. Non c’è più tempo da perdere.”.

Il trucco delle liste civetta
Il gradimento di alcuni partiti è sceso così in basso che hanno pensato di nascondersi dietro l’aggettivo civico.
Il gioco è stato smascherato dagli stessi elettori: le hanno bocciate inesorabilmente, riconoscendo con facilità i soliti personaggi che vi si nascondevano. Male e goffamente, si direbbe.

Il numero dei votanti: solo 6 su 10.
La diminuzione della partecipazione al voto è un dramma, perché indica uno scarto negativo tra cittadini e gestione della cosa pubblica. E’ qui che bisogna intervenire, lavorando perché la partecipazione alla vita politica aumenti. Una comunità regge solo se i cittadini sentono come propria la gestione di quello che è di tutti: comune, appunto.
Tanto più che la attuale e prolungata crisi spinge alla riscoperta della cooperazione e della solidarietà, alla imposizione della sobrietà agli uomini politici. In questo senso ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a mantenere vitalizi e poteri incontrollati nella scelta delle cariche in società pubbliche nella nostra regione. Qui è la radice della disaffezione dalla politica: quando si vede che, in una crisi nera, ci sono alcuni che vogliono mantenere i loro privilegi. A destra, ma purtroppo anche a sinistra.

Piero Colussi (Cittadini-Libertà Civica)

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