POCHE RISORSE PER LA CULTURA NELLA VARIAZIONE DI BILANCIO DELLA REGIONE

Nonostante le promesse solenni della maggioranza di garantire un riequilibrio dei fondi per le attività e i beni culturali da effettuarsi in occasione delle prossime variazioni di bilancio un primo sguardo ai dati finora disponibili non sembrano promettere niente di buono. Infatti, i capitoli di spesa afferenti all’assessore regionale Elio De Anna in materia di sport, cultura, attività ricreative, lingue minoritarie, corregionali all’estero, complessivamente hanno a disposizione solo 2 milioni  614 mila euro del totale della manovra che sfiora invece i 187 milioni di euro.
L’impressione è che nonostante il grande impegno profuso dall’Assessore De Anna in occasione dei recenti Stati generali della cultura questa maggioranza faccia orecchie da mercante di fronte alle necessità di questo particolare comparto.
Una analisi in dettaglio dei dati del disegno di legge n.160 approvati dalla Giunta regionale  lo scorso 30 giugno evidenzia fin da subito la seguente situazione:
485 mila euro per lo sport, 200 mila euro per i corregionali all’estero, 300 mila euro per la tutela e la valorizzazione delle lingue minoritarie (friulano, sloveno e tedesco), 400 mila euro per la legge sui giovani, 250 mila euro per le associazioni di promozione sociale e 984 mila euro per le attività ed i beni culturali. Visto da vicino quest’ultimo dato scopriamo che i 208 mila euro per il Mittelfest in realtà erano già disponibili l’anno scorso e vengono riconfermati, che 145 mila euro vanno ad implementare la dotazione affidata alla Fondazione Bon per il funzionamento dell’Orchestra mitteleuropea del Friuli Venezia Giulia, che 160 mila euro rappresentano la quota di partecipazione al fondo di dotazione del Teatro Stabile Sloveno e che 120 mila euro sono a disposizione della neonata Fondazione “Dolomiti – Unesco”.  Questi fondi sono assolutamente insufficienti per il riequilibrio al 2010 del mondo del teatro che, attraverso l’associazione ARTS aveva individuato le proprie necessità nella cifra di 575.000 euro; la stessa cosa dicasi per la legge sul cinema che, fatti salvi i 30 mila euro per il sistema regionale delle mediateche, è ancora carente di 110 mila euro – rispetto al 2010 – per i progetti di circuito, per i festival e gli enti cinematografici riconosciuti. Per non parlare di disporre di un sostegno per la digitalizzazione delle sale cinematografiche della regione.
A tutto ciò si devono aggiungere le risorse per reintegrare i fondi di alcuni capitoli della legge 68/81, per il sistema dei musei e delle biblioteche, per il centro di catalogazione di Villa Manin che, anzi, si vede ridurre la propria dotazione del 2011.
Insomma per non soffrire troppo questo comparto avrebbe bisogno almeno di altri due milioni di euro: il Consiglio regionale vorrà considerare queste esigenze?
Temo che le sacrosante richieste del mondo della cultura e dell’arte della nostra regione ancora una volta verranno considerate come residuali rispetto alle altre perché, ahimè, la cultura ancora non è riconosciuta come una priorità.

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